Weight Bias: a call to action
Più volte abbiamo scritto in questa pagina dello stigma basato sul peso e le conseguenze negative che può avere su chi lo subisce a livello fisico, sociale e psicologico.
Uno dei primi passi per affrontarlo é partire dai professionisti della salute (di seguito sintetizzato in tre punti).
1- Educare i professionisti della salute sulla natura multifattoriale e complessità dell’obesità.
2- Aumentare nei professionisti della salute la consapevolezza dello stigma basato sul peso e gli effetti negativi.
3- Fornire training, o inserire nei corsi (per esempio lauree in medicina, dietistica ecc..) moduli specifici, per creare una relazione attenta, sensibile e centrata sulla persona affetta da obesità.
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C’é ancora molto da conoscere, e da fare, quando si parla di stigma nei confronti delle persone a causa del loro peso.
Noi professionisti della salute possiamo fare molto facendo sentire la persona che chiede aiuto capita e accolta.
Spesso le persone con obesità si portano addosso il peso del giudizio, e della colpa, e sta a noi renderle consapevoli di una malattia che va affrontata, ma senza farle sentire colpevoli e in difetto.
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A volte si pensa che parlare di stigma sia buonismo, ma il buonismo é un’altra cosa.
Una malattia per essere affrontata deve essere rispettata.
Rispettata sia la condizione che la persona.
Dopo questo importante, e non scontato passaggio, si può intervenire e ridurre questo spiacevole fenomeno.
Interventi a 360 gradi che coinvolgono la famiglia, la scuola, i media, l’ambiente sanitario, il mondo politico, l’opinione pubblica, legislazione anti discriminazione, ecc.
Noi professionisti possiamo fare molto per la cura, cominciando dal rispetto; quel rispetto che Stunkard, uno dei più importanti studiosi nel campo dell'obesità, diceva essere il più grande dono che un medico può dare al paziente con obesità.
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Conosciamo per rispettare.
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Rispettiamo per agire.